Con una mozione approvata ieri dall’Assemblea Regionale Siciliana il nuovo governo regionale si è impegnato a “a porre in essere tutte le iniziative volte alla revoca in via definitiva del progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e alla contestuale destinazione delle somme ad infrastrutture che valorizzino il territorio siciliano e che siano volano per lo sviluppo e la sostenibilità del nostro territorio”.
La mozione, presentata dal Partito Democratico è stata approvata col voto favorevole del centrosinistra e del Movimento Cinque Stelle, che ha presentato tre emendamenti accolti dal governo e passati al voto d’aula.
I deputati del centrodestra hanno abbandonato sala d’Ercole, dopo che il Parlamento non aveva approvato la proposta della Lista Musumeci di rinviare il voto sulla mozione a causa dell’assenza del Governatore, Rosario Crocetta, che è stato rappresentato dall’assessore Nino Bartolotta.
Nello Musumeci ha sollevato il problema dell’articolo 21 dello Statuto inserito in uno dei tre emendamenti dei “grillini” che prevede lo scioglimento senza costi aggiuntivi della società Stretto di Messina Spa: Musumeci ha ricordato che non esistono le norme di attuazione della legge che concede al governo della Regione la rappresentanza del potere centrale dello Stato e dunque non potrebbe commissariare la società Stretto di Messina. Dopo la votazione, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha affermato la necessità di costituzione di una commissione d’indagine e di studio sulle eventuali penali a carico della Regione in seguito alla revoca del progetto del Ponte.